Un passo in avanti verso la progressiva decarbonizzazione dell’acciaio italiano.

Al via DRI d’Italia Spa, la società totalmente controllata da Invitalia che avrà l’obiettivo di realizzare, per la prima volta in Italia, un impianto di produzione del “preridotto” (Direct Reduced Iron), il bene intermedio utilizzato per la carica dei forni elettrici per ridurre la produzione di acciaio a ciclo integrato con il carbon-coke. Un passo decisivo per rilanciare e riconvertire, in chiave “green”, il settore italiano della siderurgia, in coerenza con la strategia, governata dalla Commissione Ue, di garantire all’Europa “zero emissioni” entro il 2050.

L’Italia si allinea così agli altri paesi europei che guidano la transizione verso la carbon neutrality dell’acciaio come la Svezia, Germania e Francia, dove sono in fase di progettazione impianti di produzione di preridotto.

DRI d’Italia avvierà la sua attività realizzando, in particolare, studi di fattibilità sotto il profilo industriale, ambientale, economico e finanziario, per la progettazione, la realizzazione e la gestione di impianti di produzione di preridotto. La società ha un capitale sociale iniziale di 35 milioni di euro, mediante fondi assegnati dal Mef.

Il capitale potrà essere incrementato, anche in più soluzioni, in relazione all’evoluzione dello stato di avanzamento delle attività, sino a 70 milioni di euro.

Il consiglio di amministrazione, che si è riunito per la prima volta oggi, è composto da: Franco Bernabè (Presidente), Stefano Cao (AD) e da Ernesto Somma, Tiziana de Luca e Paola Bologna.